Lo Smart Working, negli ultimi giorni, è diventato protagonista della cronaca politica italiana grazie alla nuova Legge di Stabilità 2016.
Facciamo chiarezza sul cosa sia lo smart working.
Lo smart working è una modalità di lavoro innovativa basata su un forte elemento di flessibilità.
Con tale termine si fa riferimento a una riorganizzazione del lavoro che fa leva sulle nuove tecnologie, al fine di permettere il superamento di limiti fisici e temporali.
Fondamentali per lo sviluppo di questa nuova pratica, sono strumenti tecnologici per lavorare da remoto (da pc, smartphone, tablet) senza postazione fissa in ufficio. Ma anche i software e/o applicazioni di supporto sono importanti.
Office 365 è un esempio di applicativo dinamico. È possibile lavorare sulla stessa piattaforma che ci si trovi in ufficio oppure da un cliente (o in riunione) coi propri dispositivi mobili. Altra piattaforma la offre G Suite, con le sue Apps for Work. Simile al colosso Microsoft, magari più snello, ma bisogna abituarsi. Probabilmente è l’ideale per le Start Up in quanto ha costi ridotti rispetto a Office 365.
Leggi: G Suite: un alleato dello Smart working
Oltre alle applicazioni classiche di ufficio, esistono altri strumenti utili, i cosiddetti CRM, sempre più orientati alla mobilità e le Smart App, oggi fornite anche dagli operatori nazionali. Vodafone, per esempio, grazie alla collaborazione con Gulliver, ha sviluppato soluzioni interessanti come Smart Sales, applicazione utile per attività a scopo commerciale e in parte sostituisce (o comunque collabora col CRM aziendale); oppure Smart Mobility, utilizzata da aziende di manutenzione continuativa o dalla Pubblica Amministrazione.
Ma per usare tutte queste soluzioni bisogna anche essere muniti di dispositivi mobili necessari per rendere intelligente il nostro lavoro.
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